Sòfia – Bulgaria
“Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”
Charles Baudelaire – Sòfia 2017
Sono nell’aereo che mi porterà in Italia da Sòfia.
Esima tappa europea per il tour dei Paesi che vorrei visitare.
Non voglio contare volutamente il Paese che mi ospiterà perché non voglio che sia un numero di una lista, voglio che sia piuttosto un tassello colorato in più nella mappa del mondo che conservo nella mia mente e nel mio cuore sperando che un giorno, magari quando i capelli mi si coloreranno d’argento, possa osservare soddisfatta e pensare che sono stata una persona ricca poiché ho avuto la possibilità di viaggiare e non semplicemente di andare in vacanza.
Questa è stata la volta di Sòfia, Bulgaria. Un viaggio che ho fatto insieme a uno dei miei più fedeli accompagnatori, Matteo.
Siamo arrivati di notte all’unico aeroporto della città, a pochi minuti di taxi dal centro, Vitosha boulevard, strada principale, dove era situato anche il nostro alloggio.
Il Rila hotel, in ristrutturazione, per la sua posizione ci ha garantito la vicinanza a molti luoghi della città.
Nonostante ci sia una notevole varietà di mezzi pubblici, io e il mio avventuriero abbiamo preferito utilizzare i nostri instancabili mezzi biomeccanici per muoverci nonostante ci siano costati svariati chilometri e suole di scarpe.
Ma solo così entri in contatto con la natura, i negozianti autoctoni, il silenzio e i suoni della città che stai vivendo.
E poi camminare libera la mente anche se a fine giornata ti senti molto stanco.
Il camminare forse può essere una scelta non tra le più rapide ma noi non avevamo alcuna fretta e comunque in un giorno siamo riusciti a visitare tutti i siti architettonici e monumentali di Sòfia, giardini compresi.
Non sono qui a descrivere la lista delle principali attrazioni, per quelle è necessario un click in rete, vi segnalerò invece le cose più intriganti e curiose che sotto ai miei occhi sono risultate davvero particolari.
Il passeggiare ci ha fatto scoprire vicoli limitrofi alle grandi arterie cittadine. Strade non proprio lineari e che presentavano notevoli imperfezioni di terreno ma piene di dettagli.
Ci siamo imbattuti in un mercato principalmente ortofrutticolo all’aperto, c’erano persone che vendevano anche capi di abbigliamento e giare ed è stato bello mischiarsi a loro come se in quella quotidianità noi non eravamo solo turisti spettatori ma attori.
Il sole di questi giorni ha colorato ancora di più i nostri passi e la temperatura mite ci ha invogliati a non fermare la nostra curiosità.
Il secondo giorno abbiamo deciso di abbandonare le nostre scarpe per una meta decisamente troppo lontana, il Rila Monastery, a 120 km da Sofia.
La guida, Costanza, ci ha deliziati con i suoi saperi e ci ha fatto sognare descrivendoci gli affreschi che decorano la facciata interna degli archi che circondano la struttura ortodossa situata nel cuore delle montagne dei Balcani visibili dalla capitale e dalle strade che portavano al monastero, innevate anche a fine Aprile.
Eravamo decisamente immersi in un dipinto e nel mistico silenzio di quel posto davvero magico.
Per prenotare la visita al monastero di Rila, patrimonio dell’Unesco cliccate qui.
L’ultima sera abbiamo cenato nel più caratteristico ristorante che abbiamo incontrato durante i nostri giorni a Sòfia, l’ “Izbite”.
Gli arredi, i camerieri, i suonatori cantastorie e i sapori dei piatti ci hanno trasportati nel cuore delle tradizioni bulgare strappandoci innumerevoli sorrisi e sguardi innamorati.
Il terzo e ultimo giorno abbiamo cambiato marcia e lentamente ci siamo assaporati gran parte dei giardini e parchi della città, osservando i colori e i volti delle persone.
Sòfia per me è stata un mix di emozioni.
La presenza di pochi turisti, il contrasto bianco-oro delle costruzioni e il sole hanno reso questo viaggio molto particolare e del resto indimenticabile.
Torno a casa più ricca anche se mi aspettano giorni pieni di tormenta tornando nel caos della quotidianità tra università, pallavolo e lavoro ma l’abbraccio con la mia famiglia e le immagini di questi giorni bulgari mi aiuteranno a sorridere e a cogliere ogni momento della vita, sempre, aspettando e sognano il prossimo viaggio.
Se volete anche voi rendere la vostra avventura a Sofìa indimenticabile, vi propongo alcune attività che potete prenotare in autonomia